Guida realizzata dall'utente: Tyco
Data
di prima pubblicazione: 2 Settembre 2014
Ultima
revisione: 12 Febbraio 2017
(alcune
informazioni presenti nella guida sono state estratte dal forum di
PCI Review)
Guida:
Assorbimento e scelta potenza contatore
Fattori
da considerare per la scelta della potenza
-
Per il contatore elettromeccanico con disco rotante:
I
contatori a disco consentono di assorbire permanentemente il +10%
della potenza contrattuale.
Per.
es. con 3 kW si hanno in realtà 3,3 kW a disposizione. Quando si
supera questo valore, il contatore scatta piuttosto rapidamente, a
seconda di quanto si eccede.
-
Per il contatore elettronico:
I
contatori elettronici di potenza fino a 30kW sono attualmente
programmati con le seguenti tolleranze di assorbimento:
+10%
permanentemente.
+30%
per 3 ore al giorno.
Oltre
il +30% per 2 minuti (alcune fonti indicano 4 minuti). L'assorbimento
massimo consentito durante questi minuti non è specificato, ma
supera di diversi kW la potenza contrattuale di allacciamento.
Assorbimenti
reali a disposizione. Per uso domestico consideriamo qui fino a 15kW:
Soglia
|
Allacciamento
monofase
|
Allacciamento
trifase
|
|
3kW
|
4,5kW
|
6kW
|
10kW*
|
15kW
|
+10%
|
3,3
|
4,95
|
6,6
|
11
|
16,5
|
+30%
|
3,9
|
5,85
|
7,8
|
13
|
19,5
|
*10kW
vengono concessi raramente anche in monofase.
Con
un contatore a disco rotante, la sola tolleranza del +10% è poco
utile.
Con
il contatore elettronico,
anche contando sulle tolleranze concesse, l'utilizzo di un piano
cottura ad induzione con contratto da 3kW risulta sicuramente
limitato, soprattutto se nell'abitazione si utilizzano altri
elettrodomestici contemporaneamente, come il forno, condizionatori o
boiler elettrici.
Con
3kW di fatto non è possibile utilizzare 2 piastre alla massima
potenza per oltre quei 2 o 4 minuti concessi, anche se con
l'induzione, la massima potenza si usa per un tot minuti solo per
fare bollire dell'acqua. Non serve mai come potenza di cottura
continua.
La
possibilità però di superare per 2 minuti un picco molto superiore
ai 3kW è utile in molte circostanze mentre si cucina con
l'induzione.
La
soglia del +30% per 3 ore al giorno diventa sostanziosa a
partire dal contratto 4,5kW e soprattutto dal 6kW, ed è molto
utile durante l'uso del piano cottura.
Anche in cottura a fuoco molto vivace, non servono più di 700-1000W
per piastra!
Esempi:
Se
si desidera preparare per pranzo della pasta utilizzando la zona di
cottura media (18cm),
impostando il livello di potenza massima, 9 o 14 a
seconda della scala, (tralasciamo il booster) si avrà un
assorbimento di circa 1,8 kW per i pochi
minuti necessari al raggiungimento dell'ebollizione, oppure di
2,2 kW utilizzando la zona grossa da
21 cm.
Per
i restanti elettrodomestici avremo pertanto a disposizione
rispettivamente 1,5 kW (2,1kW
restando nella tolleranza delle 2 ore) usando la zona da 18
cm, o 1,1 kW (1,6 kW
restando nelle 2 ore), usando la zona da 21 cm. Trascorsa la
fase di ebollizione dovremo
abbassare la potenza e durante la cottura della pasta serviranno solo
circa 400W (sulla
zona 18 cm) o 500W (zona 21 cm).
Se
però dovesse presentarsi la necessità di impiegare
contemporaneamente il forno elettrico per cuocere
ad esempio dell'arrosto, con 3kW di contatore
andremmo sicuramente incontro a dei problemi.
Ipotizzando
che il forno elettrico ventilato assorba
2000-2200W, la potenza totale impegnata
sarebbe intorno a 4000W se
si usa la zona da 18cm al
livello 9, o 4500W usando
la zona da 21cm.
Oltre
a questi, ci saranno nell'abitazione altri
elettrodomestici in funzione, come TV, PC,
luci, frigorifero, cappa aspirante, ecc...
Con
un contatore da 3kW è quindi
facile superare i 3,9kW e raggiungere la fascia tollerata per i soli
2 o 4 minuti.
In
molti piani cottura a induzione è possibile impostare l'assorbimento
massimo che il piano non dovrà superare anche quando si usano
più piastre (funzione chiamata "Power Management" o
"Limitatore di potenza").
Quindi
in sintesi, ad eccezione delle fasi per il raggiungimento
dell'ebollizione o di cotture eseguite a livelli di potenza molto
elevati, l'utilizzo di un piano ad induzione impostando
il limitatore a 2,5kW risulta
fattibile, anche se con certe limitazioni nell'uso delle piastre.
Se si alza troppo il livello di una piastra, verrà abbassato
automaticamente il livello di un'altra piastra.
Con
un
contatore da
3kW si dovrà quindi
prestare più
attenzione
nel
cuocere
pietanze contemporaneamente. Per
esempio è bene portare prima
l'acqua a ebollizione, e solo
successivamente attivare le altre zone di cottura, così da contenere
la potenza totale assorbita.
Impostare
il limitatore sotto i 2Kw
diventa troppo limitante. Utilizzare una
potenza inferiore alla massima per fare
bollire l'acqua allunga di molto il
tempo per portare in ebollizione l'acqua ed
aumenta il inutilmente il consumo in bolletta!
Ipotizziamo
nuovamente di voler cuocere la pasta, utilizzando una zona di cottura
da 18 cm di diametro:
Rimanendo
sotto 1,5 Kw
potremmo selezionare al massimo il Livello 8 (livello
13 sulla scala 1-14)
Potenza
Tempo per ebollizione Consumo
Livello
8 1296W 8 minuti e 40 secondi
187 Wattora (0,187 kWh)
Rimanendo
sotto i 2 KW potremmo impiegare il Livello 8,5
o il Livello 9 (livello 14 sulla scala 1-14)
Potenza Tempo per ebollizione Consumo
Livello
8,5 1548W 6 minuti e 30
secondi 168 Wattora (0,168 Kwh)
Livello
9 1800W 4 minuti e 35 secondi 137
Wattora (0,137 kWh)
Sopra
i 2KW potremmo usare la funzione Booster sulla piastra da 18cm:
Potenza Tempo per ebollizione Consumo
Booster 2500W 3 minuti e 10 secondi 132 Wattora (0,132kWh)
Per
la cottura delle pietanze non vi sono problemi, in quanto
difficilmente verranno impiegati livelli superiori
al Livello 7 (livello 12 sulla scala 1-14), con
potenza fra 700W e 1000W a seconda della piastra.
Risultato:
contrariamente a quanto ci si possa aspettare, con
l'aumentare della potenza assorbita e l'accorciarsi del tempo di
ebollizione, il consumo in bolletta diminuisce!
Con
il livello 8 per raggiungere il punto di ebollizione dell'acqua
abbiamo impiegato ben 8 minuti e 40 secondi, consumando 187 Wattora,
mentre con il livello 9 abbiamo impiegato
solo 4 minuti e
35 secondi, quasi
metà tempo, consumando 50
Wattora in meno. Livelli di cottura
inferiori al numero 8 allungano il tempo
di ebollizione in maniera non più accettabile ed
aumentando i costi di gestione, quindi ne sconsigliamo l'uso.
NOTA:
a seconda dei modelli di piano cottura, il consumo utilizzando il
booster può essere sia leggermente minore che leggermente maggiore
rispetto al livello 9. La differenza non è comunque significativa.
Per evitare un surriscaldamento
eccessivo delle bobine consigliamo di limitare l'uso del booster,
impiegandolo solo quando si ha molta fretta.
Scelta
della potenza di contatore e costi:
Per
aumentare la potenza di un allacciamento già
esistente si paga una volta sola una tantum
di 76€ (iva compresa) per ogni kW aggiunto oltre a quelli
che si hanno già, come costo di operazione.
I
costi fissi in bolletta Enel per utenti
residenziali, al momento attuale risultano
calcolati con circa 5€ a bimestre per
ogni kW di allacciamento. I costi fissi
all'anno, IVA compresa sono quindi:
3
kW = 90 €
4,5
kW = 135 €
6
kW = 180 €
10
kW = 180 o 360€ (solitamente in trifase)
Sopra
i 6 kW non è chiaro se per utenti privati (uso abitativo) il costo
fisso rimanga uguale ai 6 kW, o se aumenti
secondo la regola dei 5€/kW. Abbiamo avuto informazioni
contrastanti.
Con
altri fornitori di energia questi costi possono essere inferiori, ma
solitamente non di molto.
Rispetto
al 3 kW, si ha quindi il seguente aumento di costi all'anno:
4,5
kW : + 45 €
6
kW : + 90 €
10
kW : + 90 o + 270€
E'
al momento però in corso il passaggio graduale al nuovo sistema
tariffario, che sarà completato nel 2018. La principale novità sarà
abolire le fasce progressive di consumo. Il costo dell'energia al kWh
è già ora identico per tutti i tagli di allacciamento, tranne che
per chi ha 3kW e si trova nel regime di "maggior tutela",
che verrà però abolito.
La
riforma renderà più appetibili gli allacciamenti superiori a 3 kW,
che in Italia sono ancora oggi il 97% del totale, in ambito
domestico.
La
potenza di allacciamento si potrà scegliere a piacimento, con
gradini di 0,5 kW, fra 3 e 10kW. Per es. si potrà scegliere 5kW
oppure 6,5, 7kW ecc… Non so se
l'erogazione in trifase scatterà subito sopra i 6 kW.
Non
si sa ancora come cambierà la quota fissa mensile in base alla
potenza di allacciamento.
Allo
stato attuale i consigli sono quindi:
-Per
chi ha un contratto 3 kW: Provare ad
utilizzare il piano limitandolo a 2,5kW e
vedere come si trova. In caso di utilizzo problematico, passare a 4,5
o 6kW di contatore. Oppure valutare in base
alle esigenze se passare subito 4,5 o 6 kW.
-Per
chi ha un contratto da 4,5kW: Provare
ad utilizzare il piano limitandolo a 3,5kW, max.
4kW e vedere come si trova. In caso di utilizzo problematico,
passare a 6kW di contatore. Considerare anche se
passare a 6 kW fin da subito, in quanto
comporterebbe solo un aumento di circa 45€ all'anno dei
costi fissi, mentre i limiti di utilizzo
diminuirebbero ulteriormente.
-Per
chi progetta una nuova abitazione o un nuovo impianto elettrico:
Assicurarsi
che l'impianto sia progettato in ogni caso per sostenere 6kW.
Si
può anche prendere in considerazione di
passare direttamente un impianto più moderno, di
tipo trifase da 10kW (che con la tolleranza
diventano 11). Sopratutto per chi ha
diverse utenze "pesanti", come condizionatori e pompe di
calore per il riscaldamento.
Non
spaventarsi,l'impianto di per sé non è molto più
complesso (vedere http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/forum/forum_posts.asp?TID=771&title=impianto-elettrico-trifase" rel="nofollow - questo
video indicativo).
I
cavi interni sono gli stessi utilizzati per gli impianti da 6 kW
monofase, solo che si fanno arrivare al quadro elettrico di casa
tutte 3 fasi (da 3,3 kW l'una, per 10kW)
anziché una,anziché una sola da 6kW come
per gli impianti monofase. La spesa iniziale sarebbe ingente (912€
partendo dai 3kW), ma in questo modo si avrebbe un impianto più a
misura "europea".
Si userebbero le zone di cottura con la stessa libertà che
con un piano a gas e non si avrebbero problemi utilizzando
altri elettrodomestici contemporaneamente. Nelle
case di quasi tutto il centro-nord Europa, gli allacciamenti
domestici trifase sono comuni da decenni.
Per questo i piani cottura sono nativamente strutturati
per funzionare in impianti
trifase da 11kW.
Negli
impianti trifase bisogna però prestare
attenzione alla suddivisione della potenza. Le
varie zone della casa e le utenze di potenza (condizionatori,
boiler, ecc..) vanno distribuite sulle
varie fasi in modo che si sovrappongano il meno possibile far
loro, ma a questo ci pensa l'elettricista, anche in base alle
preferenze del richiedente.
Considerare
anche che un impianto monofase moderno,
dimensionato per 6KW e ben
suddiviso in ambienti indipendenti, con magnetotermici di
protezione nel quadro elettrico, può essere facilmente trasformato
in un impianto trifase da 10-15 kW modificando solo i collegamenti
nel quadro, cambiando il differenziale ed il
magnetotermico generale.