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Autopsia-recensione Siemens EH645EB15E/20

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    Postato: 15 Lug 2018 alle 17:53
Autopsia-recensione Siemens EH645EB15E/20

(data di pubblicazione 15/7/2018)

Tipologia: larghezza 60cm, 4 piastre standard con zona arrosto.
Modelli in Italia con cui è costruttivamente equivalente: modelli Bosch/Siemens/Neff in genere (eccetto il pannello comando a manopola dei Neff)

Siemens EH645EB15E/20



Modello:
E' un modello con zona arrosto e comandi +/- per ogni piastra. Era disponibile forse anche in Italia ed aveva anche un gemello identico Bosch. I comandi +/- separati non sono più disponibili sui modelli Bosch/Siemens. Questo modello specifico non è più in vendita, ma la componentistica è ancora attuale. La costruzione e le maggior parte delle caratteristiche di comportamento, valgono per i modelli attuali BSH (Bosch/Siemens/Neff) in genere. Questo esemplare era stato acquistato nel 2014,ma costruttivamente non ci sono differenze sostanziali da almeno il 2008.

Dotazione di piastre:
2 piastre 14,5 cm da 1400W
1 piastra da 18cm con zona arrosto estensibile: potenza 1800W (parte rotonda), 2000W zona intera
1 piastra 21cm da 2200W
Non ho trovato i dati delle potenze dei booster, ma non è un dato rilevante.

Cornice e assemblaggio:

Foto: cornice e vetroceramica lato inferiore. Le macchie bianche sono le tracce della pasta conduttiva del sensore di temperatura
(cliccare per ingrandire)



La cornice metallica è molto utile nel proteggere i bordi del vetro da urti accidentali con le pentole, che possono arrivare fino a rompere il vetro. Qui la cornice è di tipo semi-ribassato, ed è formata da una lamiera sottile che si ripiega al disotto. La cornice ha un aspetto un po' bombato e non risulta sottile come quella ribassata AEG/Electrolux, ma è meno massiccia della vecchia cornice AEG non ribassata del 2009.
Questa cornice nello specifico ha un aspetto piuttosto grossolano, sia nel materiale che nella lavorazione, e sembra leggermente diversa da quelle montate attualmente sui Bosch/Siemens.
Il vetro è direttamente incollato alla cornice con del silicone speciale, formando un corpo unico. Bisogna quindi prestare attenzione a non fare troppa leva sul bordo della cornice, perché le deformazioni vengono in parte trasmesse al vetro, su cui è incollato.

Il maggiore spessore della cornice, essendo una lamiera ripiegata, rende l'assemblaggio molto più solido che per a cornice ribassata AEG/Electrolux.

Foto: assemblaggio cornice-telaio




La cornice è fissata al telaio con delle viti, lungo un bordo perimetrale, che agisce anche da sbarramento contro l'ingresso di acqua. Il peso del corpo del piano cottura grava quindi in sostanza sulla cornice e non sul vetro. Non so se l'assemblaggio delle cornici metalliche attuali Bosch/Siemens sia ancora identico, dato che sembrano avere un aspetto più piatto.


Bobine:

Foto: bobine coperte




Le bobine sono come di costruzione consueta sui Bosch/Siemens/Neff. Un foglio di materiale riflettente a base di mica*, una fibra minerale molto resistente al calore, riflette verso l'alto il calore proveniente dalla pentola.
Al centro della bobina c'è il sensore di temperatura per l'indicatore del calore residuo e di spegnimento in caso di riscaldamento anomalo della piastra (pentola dimenticata vuota). Il sensore è posto direttamente a contatto con il vetro, per una lettura più diretta della temperatura. La pasta bianca conduttiva migliora il contatto termico.
2-3 mm sotto il foglio di mica si trova la bobina. Non è presente un materiale isolante di protezione. Questo può portare in casi di prolungati ed eccessivi riscaldamenti della piastra a danni al supporto plastico della bobina, come accaduto in alcuni casi.

*Suppongo che sia mica. In ogni caso si tratta di una fibra vetrosa molto resistente al calore.


Foto: bobine scoperte.(Il foglio di copertura della bobina di estensione della zona arrosto non l'ho tolto, perché è incollato)




Il filo della bobina si trova incastonato in un supporto di plastica speciale, che mantiene le spire leggermente distanziate fra loro. Questo materiale plastico è resistente al calore, ma molto meno del materiale a base di mica. Sopra i 260-270°C comincia a sciogliersi. Sotto il supporto plastico ci sono delle sbarrette di ferrite disposte a raggiera, che spingono verso l'alto il campo magnetico.
Il piccolo distanziamento fra le spire della bobina favorisce una distribuzione più uniforme del calore sul fondo della pentola. Nell'uso pratico non ho però notato differenze significative rispetto alle bobine AEG.

Le bobine di ciascuna metà del piano sono fissate insieme sulla stessa vaschetta di metallo e non sono disponibili singolarmente come ricambio.

Foto: vaschetta bobine e supporto



Foto: molla di innalzamento bobine




La vaschetta delle bobine è appoggiata su due lati del telaio, su dei gancetti fissi. Il lato anteriore è invece appoggia al centro su una molletta, che solleva la vaschetta verso il vetro. Questo comporta che l'allineamento delle bobine sia in parte vincolato e che le bobine non siano individualmente orientabili. Le bobine non sempre aderiscono al vetro in modo esattamente parallelo, ma possono rimanere leggermente inclinate. Questo non perfetto parallelismo al vetro si è visto che può comportare problemi disuniformità nel calore sul fondo della pentola, negli esemplari di piani cottura, dove questo disallineamento sia più pronunciato. Questo aspetto costruttivo sarebbe certamente da migliorare. Quando le bobine sono ben allineate al vetro, la distribuzione del calore è molto buona.


Zona arrosto:
In Germania è comune in molti modelli di base. Qui è composta in modo tradizionale, da una bobina tonda di 18cm di diametro e da una bobina squadrata/ovale (non si intravede bene) più piccola, che viene attivata solo se necessario. Le due bobine coprono una larghezza totale effettiva di 26,5cm contro i 28cm ufficiali.
Quando serve intera, un relè collega le due bobine fra loro, che vengono poi alimentate dalla stessa sezione dell'inverter, esattamente come avviene nella composizione delle zone flexy, molto più costose. Questa esecuzione con 2 bobine ha il vantaggio di disporre di una normale piastra rotonda per le pentole circolari e solo se necessario di estenderla per le pentole ovali. Lo svantaggio è il costo maggiore rispetto a una singola bobina ovale, e la formazione di un'area meno calda fra le due bobine, sul fondo di una pentola lunga. In questo modello l'attivazione dell'estensione è solo automatica. All'accensione della piastra, si sente il relè di commutazione scattare più volte, mentre il sistema sonda se la copertura è sufficiente per attivare solo la parte rotonda o entrambe. Anche questo comportamento è simile alle zone flexy con rilevamento automatico.


Schede inverter:

Foto: piano aperto. La scheda di sinistra è la master e quella di destra è la slave. (Il pannello comandi l'ho spostato per scoprire la parte sottostante)




Foto: Scheda di sinistra, master* (cliccare per ingrandire)


Foto: Scheda di sinistra, master* (cliccare per ingrandire)


Foto: Scheda di sinistra, master*, lato inferiore (cliccare per ingrandire)

Sono della serie ormai ben consolidata in uso sui Bosch/Siemens/Neff da circa il 2006-2008. Ciascuna scheda gestisce le due zone cotture soprastanti.

*La scheda master è quella che è collegata al pannello comandi, gestisce lo standby del piano cottura e passa tutti i comandi all'altra scheda (slave).

Queste schede sono di una revisione tuttora recente e le bobine funzionano alla frequenza attualmente in uso sui piani BSH. Negli anni la frequenza è stata leggermente innalzata, probabilmente per aumentare la silenziosità alle alte potenze, dove è in uso la frequenza più bassa. Il campo di frequenza è un po' più alto rispetto agli AEG/Electrolux, ed è riportato anche in etichetta, ed è di 27-75 kHz (con un oscilloscopio analogico ho misurato circa 30-77 kHz). Nei modelli con revisioni più vecchie era indicato in etichetta 20-50kHz.
Un particolare è che sono presenti due sensori di temperatura per i transistor di potenza e il ponte raddrizzatore, ma questi sono montati non direttamente sul dissipatore di alluminio, ma sul lato inferiore del circuito stampato, sotto il dissipatore. Questo ritarda considerevolmente la risposta alla variazione di temperatura dei transistor.

Quello che trovo eccessivamente sacrificato è però la gestione del raffreddamento, piuttosto avara. La ventola sia attiva solo quando la temperatura raggiunta dai transistor è notevole e viene attivata non molto frequentemente. Gira ad alta velocità solo in caso di temperature veramente alte. Normalmente la ventola gira a velocità per lo più bassa, e risulta molto silenziosa. Va detto che su entrambi i piani esaminati AEG e Siemens, il calore che si accumula all'interno del piano durante la cottura è comunque elevato, e questo alla lunga non è salutare per certi componenti elettronici.


Pannello comandi:






Foto: scheda pannello comandi. Notare le piazzole di alcuni tasti non presenti, montati in altri modelli. Manca anche il display del timer al centro, che non è presente in questo modello.

Il pannello ha tasti +/- per ogni piastra, con 17 livelli (9 principali+ 7 intermedi) più ilbooster. Il sistema costruttivo è del tipo in uso per gli slider classici sui Siemens (non so per quelli luminosi) e per il direct select sui Bosch.
I tasti sono capacitivi. Come elettrodo non impiegano una lamella metallica, ma un cilindro di gomma conduttiva che si appoggia al vetro. I tasti hanno buona sensibilità. Il cilindro di gomma qui ha però un diametro ridotto ed i tasti risultano piuttosto difficoltosi da centrare e risultano troppo vicini fra loro nell'uso. La serigrafia è molto scura e risulta poco visibile. In ogni caso non ha importanza, dato che questi comandi multipli +/- non sono più offerti sui modelli Bosch/Siemens attuali.

Foto: tasti (dettaglio)




Il comando direct select sui Bosch è composto come uno slider classico sui Siemens, solo che la lettura è statica anziché dinamica ( i livelli non cambiano in tempo reale muovendo il dito sulla scala). E' composto da un numero di tasti, max 8-9 per i livelli principali, ed i livelli intermedi vengono individuati in base alla lettura di due tasti adiacenti.


Particolarità dei comandi:
- Quando si fanno scorrere i livelli tenendo il dito posato sul tasto + o -, i livelli scorrono piuttosto lentamente, ma il cambiamento di potenza della piastra è istantaneo, in tempo reale.
- Non c'è usa scorciatoia per spegnere rapidamente una piastra senza dover scendere la scala fino al livello 0, o risalire sopra il 9 passando per il booster, che viene attivato per un attimo.


Riconoscimento pentole:
Si conferma un maggiore "esigenza" dei piani BSH verso diametri e materiali rispetto agli AEG/Electrlux.
In questo esemplare solo una delle 2 piastre da 14,5cm riconosce la caffettiera Bialetti Venus da 2 tazze, e con difficoltà. La Venus da 2 tazze ha un diametro utile del fondo di circa 7,5mm e non si attacca la calamita. Le due piastre da 14,5cm riconoscono bene un coperchio in ferro largo 6cm di un barattolo (usato come simulazione di un piccolo pentolino). La Venus da 2 tazze sembra quindi essere al limite del riconoscimento in quanto al rapporto materiale/diametro. Gli AEG/Electrolux invece riconoscono bene la Venus da 2 tazze, ma non riconoscono il coperchio di 6 cm.
La piastra da 21cm non gradisce diametri ridotti..Non riconosce un pentolino con fondo a strati da 10,5cm., che viene invece riconosciuti sulle piastre da 14,5 e 18cm. La piastra da 21 riconosce però una pentola con fondo a strati da 14cm. Secondo le segnalazioni su internet, sembra che non gradisca in genere diametri sotto i 13-14cm. Per confronto la piastra da 21cm sugli AEG/Electrolux riconosce il pentolino da 10,5cm.


Diametro fondi e potenza:
A differenza degli AEG/Electrolux, le piastre dosano la potenza massima in relazione alla risposta del fondo della pentola al riconoscimento.
Per esempio una pentola da 14cm sulla piastra da 21 non permette di sviluppare i 2200W massimi della piastra, ma solo circa 1400W. Quanti ne avrebbe sulla sua piastra "giusta" da 14,5 cm.
Il pentolino da 10,5cm sulla piastra da 17cm sviluppa 1070W anziché i 1800W nominali.
La Bialetti Venus da 2 tazze sulla piastra da 14 sviluppa solo 400W, ma è sufficiente per fare il caffè.
Questo comportamento è di aiuto positivo nel non eccedere col calore in pentole consistentemente più piccole della piastra. Non consente però di sfruttare appieno la potenza di una piastra su una pentola più piccola, nei casi dove fosse desiderato (es. per come alternativa al booster, specialmente nei piani sottoposti a limitatore).


Livelli a intermittenza:
I seguenti livelli impiegano una potenza a intermittenza. Curiosamente i piani BSH utilizzano più livelli a intermittenza e impiegando una potenza un po' maggiore rispetto gli AEG/Electrolux, ma l'intermittenza non ha alcuna influenza sulla cottura.

Piastra:                         Livelli a intermittenza               Potenza intermittente
14,5cm                                  da 1 a 5,5                                 350W
Zona arrosto piastra 17cm        da 1 a 5,5                                 465W
Zona arrosto intera                 da 1 a 6,5                                1000W
21cm                                   da 1 a 5                                     540W


Rumorosità:
Il piano è molto silenzioso nel complesso, un po' a discapito della ventilazione però. Ai livelli medio/bassi che che impiegano l'intermittenza, il "tic" periodico su questo modello è inaudibile! Per sentirlo bisogna quasi appiccicare l'orecchio al piano. Su altri modelli BSH può essere più udibile, ma sempre meno che sugli AEG/Elexctrolux.
Su tutte le piastre e indipendentemente dalle pentole, ai livelli 8-9 è invece presente un leggero sibilo ma molto acuto e stabile, che per alcuni potrebbe essere fastidioso. Su altri modelli BSH questo sibilo può essere più o meno presente.
Il fattore ronzio ai livelli 8-9 (13-14 sulla scala 1-14) è invece leggermente minore che sugli AEG/Electrolux.


"Antipatie" di funzionamento:
Quando si utilizzano 2 piastre sulla stessa metà del piano (destra o sinistra), la potenza di una piastra viene temporaneamente interrotta ogni volta che si cambia il livello dell'altra! Non so se valga per tutti i piani BSH generale.


Punti positivi e negativi:
+ Assemblaggio più robusto e appropriato del sistema cornice-telaio, rispetto alla cornice ribassata AEG/Electrolux
+ Controlli per ogni piastra, anche se poco ergonomici
+ Grande silenziosità sotto il livello 8
+ Basso assorbimento in standby, solo 0,2W

+/- La potenza massima delle piastre viene ridotta sulle pentole consistentemente più piccole della piastra

- Elasticità un po' ristretta nel riconoscimento pentole e maggiore selettività verso i materiali
- Sibilo debole ma acuto emesso ai livelli 8-9
- Bobine non ottimamente protette dal calore e non sempre ben allineate meccanicamente al vetro. In questo esemplare l'effetto non è particolarmente presente, ma è avvertibile.
- Per l'installazione non c'è una morsettiera di collegamento. Il cavo di alimentazione è fisso all'interno del piano. In caso di lunghezza insufficiente (1,1m) bisogna fare una giunta.


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Note tecniche strutturali:
Sui piani BSH le schede inverter di tipo "master" e "slave", di sinistra e destra, non sono strutturalmente identiche ed hanno un layout speculare, ribaltato a specchio. La scheda master è distinguibile, oltre per il cavetto di collegamento al pannello comandi, per la presenza del piccolo trasformatore quadrato di alimentazione della parte elettronica. Sulla scheda slave non è presente. L'alimentazione per l'elettronica viene ricevuta dalla scheda master, o viene realizzata con un alimentatore più semplice. Le schede hanno quindi un ruolo ed una posizione fissa, non invertibile.




Modificato da Tyco - 18 Lug 2018 alle 20:00
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idem come sopra... Grazie per l'esaustiva recensione.
Ad occhio,  senza aver ancora  approfondito la tematica esplicitata, propendo verso AEG.ElectroluxOcchiolino.
Hanno tutti e diue quella zona ovale, che non capisco a che serva veramente, però nel'AEG sembra strutturata meglio.
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Grazie per l'apprezzamento.
La zona arrosto serve per le pentole ovali di dimensioni medie, senza dovere ricorrere a una zona ponte o flexy. In realtà la soluzione con una singola bobina ovale, che è nettamente migliore con le pentole ovali, l'hanno adottata perché costa meno :) E' solo una bobina di forma diversa. Fino a un po' di anni fa anche sugli AEG era fatta con 2 bobine separate.

All'interno la costruzione degli AEG/Electrolux mi sembra nel complesso un po' più curata e meno spartana, soprattutto sulla parte bobine e di allineamento bobine, nonostante il prezzo di vendita sensibilmente più basso.
Ma trovo inspiegabile e peggiorativo, il modo di fissaggio del vetro al telaio. E' proprio da pessimo voto in meccanica! Se servisse a qualcosa scriverei una bella protesta all'AEG in Germania, ma siccome li fanno così da un bel po' di anni, non lo modificheranno certo perché gliel'ho detto io.
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Premessa: per non condizionare i commenti nel forum o sembrare di parte, ho scelto di scrivere i miei apprezzamenti a distanza di qualche giorno dalla pubblicazione delle recensioni autopsia su PCI Siemens e AEG.

I miei più sinceri complimenti e ringraziamenti per le recensioni pubblicate!
Prima o poi Tyco qualche produttore (ad esempio AEG) ti contatterà per metterti a capo del reparto tecnico Thumbs Up

PCI Bosch PIE675N24E - Contratto 6 kW.
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Grazie Luca per l'apprezzamento. Sarebbe bello andare a lavorare lì dentro, purtroppo sia la Bosch che l'AEG sono molto lontani da dove sto io, almeno per gli elettrodomestici Smile
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ottima recensione, alla fine  dai commenti sembra che aeg/electrlux vadano bene ma dal punto di vista strutturale preferisci siemens. se dovessi comrpare un piano cosa compreresti tra i due brandi? poi comandi separati come aego quelli di siemens?
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Dipende. I Bosch/Siemens senza bordo in metallo hanno un fissaggio del vetro simile agli AEG/Electrolux. I Bosch/Siemens con bordo in metallo attuali non so come sono fatti.
Fra i due grandi nomi, più che in base alla marca sceglierei in base al tipo di piastre che mi servono e ai comandi. Come qualità complessiva sono sullo stesso piano.
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perchè tra aeg ed electrolux ci sono ben 200 euro di differenza?
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I piani a induzione Electrolux sono tutti di produzione AEG. In Italia l'Electrolux vende con entrambi i marchi, e l'AEG è quello di fascia alta. In Germania, dove c'è solo il marchio AEG, i piani AEG costano come gli Electrolux in Italia. Quindi in Italia se c'è un gemello Electrolux conviene sempre comprare quello, non l'AEG. Non c'è nessuna differenza interna come qualità. Molti AEG però non hanno il limitatore.

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