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Autopsia-recensione Siemens EH645EB15E/20 |
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Tyco ![]() Moderator Group ![]() registrato: 30 Giu 2014 zona: Germania Stato: Offline Points: 3184 |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Postato: 15 Lug 2018 alle 17:53 |
Autopsia-recensione
Siemens EH645EB15E/20
(data
di pubblicazione 15/7/2018)
Tipologia:
larghezza 60cm, 4 piastre standard con zona arrosto.
Modelli
in Italia con cui è costruttivamente equivalente: modelli
Bosch/Siemens/Neff in genere (eccetto il pannello comando a manopola
dei Neff)
Siemens EH645EB15E/20
Modello:
E'
un modello con zona arrosto e comandi +/- per ogni piastra. Era
disponibile forse anche in Italia ed aveva anche un gemello identico
Bosch. I comandi +/- separati non sono più disponibili sui modelli
Bosch/Siemens. Questo modello specifico non è più in vendita, ma la
componentistica è ancora attuale. La costruzione e le maggior parte
delle caratteristiche di comportamento, valgono per i modelli attuali
BSH (Bosch/Siemens/Neff) in genere. Questo esemplare era stato
acquistato nel 2014,ma costruttivamente non ci sono differenze
sostanziali da almeno il 2008.
Dotazione
di piastre:
2
piastre 14,5 cm da 1400W
1
piastra da 18cm con zona arrosto estensibile: potenza 1800W (parte
rotonda), 2000W zona intera
1
piastra 21cm da 2200W
Non
ho trovato i dati delle potenze dei
booster, ma non è un dato rilevante.
Cornice
e assemblaggio:
Foto:
cornice e vetroceramica lato inferiore. Le macchie bianche sono le tracce della pasta conduttiva del sensore di temperatura (cliccare per ingrandire)
La
cornice metallica è molto utile nel proteggere i bordi del vetro da
urti accidentali con le pentole, che possono arrivare fino a rompere
il vetro. Qui la cornice è di tipo semi-ribassato, ed è formata da
una lamiera sottile che si ripiega al disotto. La cornice ha un
aspetto un po' bombato e non risulta sottile come quella ribassata
AEG/Electrolux, ma è meno massiccia della vecchia cornice AEG non
ribassata del 2009.
Questa
cornice nello specifico ha un aspetto piuttosto grossolano, sia nel
materiale che nella lavorazione, e sembra leggermente diversa da
quelle montate attualmente sui Bosch/Siemens.
Il
vetro è direttamente incollato alla cornice con del silicone
speciale, formando un corpo unico. Bisogna quindi prestare attenzione
a non fare troppa leva sul bordo della cornice, perché le
deformazioni vengono in parte trasmesse al vetro, su cui è
incollato.
Il
maggiore spessore della cornice, essendo una lamiera ripiegata, rende
l'assemblaggio molto più solido che per a cornice ribassata
AEG/Electrolux.
Foto:
assemblaggio cornice-telaio
La
cornice è fissata al telaio con delle viti, lungo un bordo
perimetrale, che agisce anche da sbarramento contro l'ingresso di
acqua. Il peso del corpo del piano cottura grava quindi in sostanza
sulla cornice e non sul vetro. Non so se l'assemblaggio delle cornici
metalliche attuali Bosch/Siemens sia ancora identico, dato che
sembrano avere un aspetto più piatto.
Bobine:
Foto:
bobine coperte
Le
bobine sono come di costruzione consueta sui Bosch/Siemens/Neff. Un
foglio di materiale riflettente a base di mica*, una fibra minerale
molto resistente al calore, riflette verso l'alto il calore
proveniente dalla pentola.
Al
centro della bobina c'è il sensore di temperatura per l'indicatore
del calore residuo e di spegnimento in caso di riscaldamento anomalo
della piastra (pentola dimenticata vuota). Il sensore è posto
direttamente a contatto con il vetro, per una lettura più diretta
della temperatura. La pasta bianca conduttiva migliora il contatto
termico.
2-3
mm sotto il foglio di mica si trova la bobina. Non è presente un
materiale isolante di protezione. Questo può portare in casi di
prolungati ed eccessivi riscaldamenti della piastra a danni al
supporto plastico della bobina, come accaduto in alcuni casi.
*Suppongo
che sia mica. In ogni caso si tratta di una fibra vetrosa molto
resistente al calore.
Foto:
bobine scoperte.(Il foglio di copertura della bobina di estensione
della zona arrosto non l'ho tolto, perché è incollato)
Il
filo della bobina si trova incastonato in un supporto di plastica
speciale, che mantiene le spire leggermente distanziate fra loro.
Questo materiale plastico è resistente al calore, ma molto meno del
materiale a base di mica. Sopra i 260-270°C comincia a sciogliersi.
Sotto il supporto plastico ci sono delle sbarrette di ferrite
disposte a raggiera, che spingono verso l'alto il campo magnetico.
Il
piccolo distanziamento fra le spire della bobina favorisce una
distribuzione più uniforme del calore sul fondo della pentola.
Nell'uso pratico non ho però notato differenze significative
rispetto alle bobine AEG.
Le
bobine di ciascuna metà del piano sono fissate insieme sulla stessa
vaschetta di metallo e non sono disponibili singolarmente come
ricambio.
Foto:
vaschetta bobine e supporto
Foto:
molla di innalzamento bobine
La
vaschetta delle bobine è appoggiata su due lati del telaio, su dei
gancetti fissi. Il lato anteriore è invece appoggia al centro su una
molletta, che solleva la vaschetta verso il vetro. Questo comporta
che l'allineamento delle bobine sia in parte vincolato e che le
bobine non siano individualmente orientabili. Le bobine non sempre
aderiscono al vetro in modo esattamente parallelo, ma possono
rimanere leggermente inclinate. Questo non perfetto parallelismo al
vetro si è visto che può comportare problemi disuniformità nel
calore sul fondo della pentola, negli esemplari di piani cottura,
dove questo disallineamento sia più pronunciato. Questo aspetto
costruttivo sarebbe certamente da migliorare. Quando le bobine sono
ben allineate al vetro, la distribuzione del calore è molto buona.
Zona
arrosto:
In
Germania è comune in molti modelli di base. Qui è composta in modo
tradizionale, da una bobina tonda di 18cm di diametro e da una bobina
squadrata/ovale (non si intravede bene) più piccola, che viene
attivata solo se necessario. Le due bobine
coprono una
larghezza totale effettiva di 26,5cm contro i 28cm ufficiali.
Quando
serve intera, un relè collega le due bobine fra loro, che vengono
poi alimentate dalla stessa sezione dell'inverter, esattamente come
avviene nella composizione delle zone flexy, molto più costose.
Questa esecuzione con 2 bobine ha il vantaggio di disporre di una
normale piastra rotonda per le pentole circolari e solo se necessario
di estenderla per le pentole ovali. Lo svantaggio è il costo
maggiore rispetto a una singola bobina ovale, e la formazione di
un'area meno calda fra le due bobine, sul fondo di una pentola lunga.
In questo modello l'attivazione dell'estensione è solo automatica.
All'accensione della piastra, si sente il relè di commutazione
scattare più volte, mentre il sistema sonda se la copertura è
sufficiente per attivare solo la parte rotonda o entrambe. Anche
questo comportamento è simile alle zone flexy con rilevamento
automatico.
Schede
inverter:
Foto:
piano aperto. La scheda di sinistra è la master e quella di destra è
la slave. (Il pannello comandi l'ho spostato per scoprire la parte
sottostante)
Foto:
Scheda di sinistra, master* (cliccare per ingrandire)
Foto:
Scheda di sinistra, master* (cliccare per ingrandire)
Foto:
Scheda di sinistra, master*, lato inferiore (cliccare per ingrandire)
Sono
della serie ormai ben consolidata in uso sui Bosch/Siemens/Neff da
circa il 2006-2008. Ciascuna scheda gestisce le due zone cotture
soprastanti.
*La
scheda master è quella che è collegata al pannello comandi,
gestisce lo standby del piano cottura e passa tutti i comandi
all'altra scheda (slave).
Queste
schede sono di una revisione tuttora recente e le bobine funzionano
alla frequenza attualmente in uso sui piani BSH. Negli anni la
frequenza è stata leggermente innalzata, probabilmente per aumentare
la silenziosità alle alte potenze, dove è in uso la frequenza più
bassa. Il campo di frequenza è un po' più alto rispetto agli
AEG/Electrolux, ed è riportato anche in etichetta, ed è di 27-75
kHz (con un
oscilloscopio analogico ho misurato
circa 30-77
kHz). Nei modelli con revisioni più
vecchie era
indicato in etichetta 20-50kHz.
Un
particolare è che sono presenti due sensori di temperatura per i
transistor di potenza e il ponte raddrizzatore, ma questi sono
montati non direttamente sul dissipatore di alluminio, ma sul lato
inferiore del circuito stampato, sotto il dissipatore. Questo ritarda
considerevolmente la risposta alla variazione di temperatura dei
transistor.
Quello
che trovo eccessivamente sacrificato è però la gestione del
raffreddamento, piuttosto avara. La ventola sia attiva solo quando la
temperatura raggiunta dai transistor è notevole e viene attivata non
molto frequentemente. Gira ad alta velocità solo in caso di
temperature veramente alte. Normalmente la ventola gira a velocitÃ
per lo più bassa, e risulta molto silenziosa. Va detto che su
entrambi i piani esaminati AEG e Siemens, il calore che si accumula
all'interno del piano durante la cottura è comunque elevato, e
questo alla lunga non è salutare per certi componenti elettronici.
Pannello
comandi:
Foto:
scheda pannello comandi. Notare le piazzole di alcuni
tasti non presenti, montati in altri modelli. Manca anche il display del timer al
centro, che non è presente in questo modello.
Il
pannello ha tasti +/- per ogni piastra, con 17 livelli (9 principali+
7 intermedi) più ilbooster. Il sistema costruttivo è del tipo in
uso per gli slider classici sui Siemens (non so per quelli luminosi)
e per il direct select sui Bosch.
I
tasti sono capacitivi. Come elettrodo non impiegano una lamella
metallica, ma un cilindro di gomma conduttiva che si appoggia al
vetro. I tasti hanno buona sensibilità . Il cilindro di gomma qui ha
però un diametro ridotto ed i tasti risultano piuttosto difficoltosi
da centrare e risultano troppo vicini fra loro nell'uso. La
serigrafia è molto scura e risulta poco visibile. In ogni caso non
ha importanza, dato che questi comandi multipli +/- non sono più
offerti sui modelli Bosch/Siemens attuali.
Foto:
tasti (dettaglio)
Il
comando direct select sui Bosch è composto come uno slider classico
sui Siemens, solo che la lettura è statica anziché dinamica ( i
livelli non cambiano in tempo reale muovendo il dito sulla scala). E'
composto da un numero di tasti, max 8-9 per i livelli principali, ed
i livelli intermedi vengono individuati in base alla lettura di due
tasti adiacenti.
ParticolaritÃ
dei comandi:
-
Quando si fanno scorrere i livelli tenendo il dito posato sul tasto +
o -, i livelli scorrono piuttosto lentamente, ma il cambiamento di
potenza della piastra è istantaneo, in tempo reale.
-
Non c'è usa scorciatoia per spegnere rapidamente una piastra senza
dover scendere la scala fino al livello 0, o risalire sopra il 9
passando per il booster, che viene attivato per un attimo.
Riconoscimento
pentole:
Si
conferma un maggiore "esigenza" dei piani BSH verso
diametri e materiali rispetto agli AEG/Electrlux.
In
questo esemplare solo una delle 2 piastre da 14,5cm riconosce la
caffettiera Bialetti Venus da 2 tazze, e con difficoltà . La Venus da
2 tazze ha un diametro utile del fondo di circa 7,5mm e non si
attacca la calamita. Le due piastre da 14,5cm riconoscono bene un
coperchio in ferro largo 6cm di un barattolo (usato come simulazione
di un piccolo pentolino). La Venus da 2 tazze sembra quindi essere al
limite del riconoscimento in quanto al rapporto materiale/diametro.
Gli AEG/Electrolux invece riconoscono bene la Venus da 2 tazze, ma
non riconoscono il coperchio di 6 cm.
La
piastra da 21cm non gradisce diametri ridotti..Non riconosce un
pentolino con fondo a strati da 10,5cm., che viene invece
riconosciuti sulle piastre da 14,5 e 18cm. La piastra da 21 riconosce
però una pentola con fondo a strati da 14cm. Secondo le segnalazioni
su internet, sembra che non gradisca in genere diametri sotto i
13-14cm. Per confronto la piastra da 21cm sugli AEG/Electrolux
riconosce il pentolino da 10,5cm.
Diametro
fondi e potenza:
A
differenza degli AEG/Electrolux, le piastre dosano la potenza massima
in relazione alla risposta del fondo della pentola al riconoscimento.
Per
esempio una pentola da 14cm sulla piastra da 21 non permette di
sviluppare i 2200W massimi della piastra, ma solo circa 1400W. Quanti
ne avrebbe sulla sua piastra "giusta"
da 14,5 cm.
Il
pentolino da 10,5cm sulla piastra da 17cm sviluppa 1070W anziché i
1800W nominali.
La
Bialetti Venus da 2 tazze sulla piastra da 14 sviluppa solo 400W, ma
è sufficiente per fare il caffè.
Questo
comportamento è di aiuto positivo nel non eccedere col calore in
pentole consistentemente più piccole della piastra. Non consente
però di sfruttare appieno la potenza di una piastra su una pentola
più piccola, nei casi dove fosse desiderato (es. per come
alternativa al booster, specialmente nei piani sottoposti a
limitatore).
Livelli
a intermittenza:
I
seguenti livelli impiegano una potenza a intermittenza. Curiosamente
i piani BSH utilizzano più livelli a intermittenza e impiegando una
potenza un po' maggiore rispetto gli AEG/Electrolux, ma
l'intermittenza non ha alcuna influenza sulla cottura.
Piastra: Livelli a intermittenza
Potenza intermittente
14,5cm
da 1 a 5,5 350W
Zona
arrosto piastra 17cm da 1 a 5,5 465W
Zona
arrosto intera da 1 a 6,5
1000W
21cm da 1 a 5 540W
Rumorosità :
Il
piano è molto silenzioso nel complesso, un po' a discapito della
ventilazione però. Ai livelli medio/bassi che che impiegano
l'intermittenza, il "tic" periodico su questo modello è
inaudibile! Per sentirlo bisogna quasi appiccicare l'orecchio al
piano. Su altri modelli BSH può essere più udibile, ma sempre meno
che sugli AEG/Elexctrolux.
Su
tutte le piastre e indipendentemente dalle pentole, ai livelli 8-9 è
invece presente un leggero sibilo ma molto acuto e stabile, che per
alcuni potrebbe essere fastidioso. Su altri modelli BSH questo sibilo
può essere più o meno presente.
Il
fattore ronzio ai livelli 8-9 (13-14 sulla scala 1-14) è invece
leggermente minore che sugli AEG/Electrolux.
"Antipatie"
di funzionamento:
Quando
si utilizzano 2 piastre sulla stessa metà del piano (destra o
sinistra), la potenza di una piastra viene temporaneamente interrotta
ogni volta che si cambia il livello dell'altra! Non so se valga per
tutti i piani BSH generale.
Punti
positivi e negativi:
+
Assemblaggio più robusto e appropriato del sistema cornice-telaio,
rispetto alla cornice ribassata AEG/Electrolux
+
Controlli per ogni piastra, anche se poco ergonomici
+
Grande silenziosità sotto il livello 8
+
Basso assorbimento in standby, solo 0,2W
+/-
La potenza massima delle piastre viene ridotta sulle pentole
consistentemente più piccole della piastra
-
Elasticità un po' ristretta nel riconoscimento pentole e maggiore
selettività verso i materiali
-
Sibilo debole ma acuto emesso ai livelli 8-9
-
Bobine non ottimamente protette dal calore e non sempre ben allineate
meccanicamente al vetro. In
questo esemplare l'effetto non è particolarmente presente, ma è
avvertibile.
-
Per l'installazione non c'è una morsettiera di collegamento. Il cavo
di alimentazione è fisso all'interno del piano. In caso di lunghezza
insufficiente (1,1m) bisogna fare una giunta.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Note
tecniche strutturali:
Sui
piani BSH le schede inverter di tipo "master" e "slave",
di sinistra e destra, non sono strutturalmente identiche ed hanno un
layout speculare, ribaltato a specchio. La scheda master è
distinguibile, oltre per il cavetto di collegamento al pannello
comandi, per la presenza del piccolo trasformatore quadrato di
alimentazione della parte elettronica. Sulla scheda slave non è
presente. L'alimentazione per l'elettronica viene ricevuta dalla
scheda master, o viene realizzata con un alimentatore più semplice.
Le schede hanno quindi un ruolo ed una posizione fissa, non
invertibile. Modificato da Tyco - 18 Lug 2018 alle 20:00 |
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AEG 68001 K-MN, rete 11KW trifase
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luciano ![]() Senior Member ![]() registrato: 23 Apr 2018 zona: SASSARI Stato: Offline Points: 161 |
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idem come sopra... Grazie per l'esaustiva recensione.
Ad occhio, senza aver ancora approfondito la tematica esplicitata, propendo verso AEG.Electrolux ![]() Hanno tutti e diue quella zona ovale, che non capisco a che serva veramente, però nel'AEG sembra strutturata meglio.
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Tyco ![]() Moderator Group ![]() registrato: 30 Giu 2014 zona: Germania Stato: Offline Points: 3184 |
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Grazie per l'apprezzamento.
La zona arrosto serve per le pentole ovali di dimensioni medie, senza dovere ricorrere a una zona ponte o flexy. In realtà la soluzione con una singola bobina ovale, che è nettamente migliore con le pentole ovali, l'hanno adottata perché costa meno :) E' solo una bobina di forma diversa. Fino a un po' di anni fa anche sugli AEG era fatta con 2 bobine separate. All'interno la costruzione degli AEG/Electrolux mi sembra nel complesso un po' più curata e meno spartana, soprattutto sulla parte bobine e di allineamento bobine, nonostante il prezzo di vendita sensibilmente più basso. Ma trovo inspiegabile e peggiorativo, il modo di fissaggio del vetro al telaio. E' proprio da pessimo voto in meccanica! Se servisse a qualcosa scriverei una bella protesta all'AEG in Germania, ma siccome li fanno così da un bel po' di anni, non lo modificheranno certo perché gliel'ho detto io. |
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Luca72 ![]() Moderator Group ![]() ![]() registrato: 09 Mag 2013 Stato: Offline Points: 1324 |
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Premessa: per non condizionare i commenti nel forum o sembrare di parte, ho scelto di scrivere i miei apprezzamenti a distanza di qualche giorno dalla pubblicazione delle recensioni autopsia su PCI Siemens e AEG. I miei più sinceri complimenti e ringraziamenti per le recensioni pubblicate! Prima o poi Tyco qualche produttore (ad esempio AEG) ti contatterà per metterti a capo del reparto tecnico ![]() |
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PCI Bosch PIE675N24E - Contratto 6 kW.
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Tyco ![]() Moderator Group ![]() registrato: 30 Giu 2014 zona: Germania Stato: Offline Points: 3184 |
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Grazie Luca per l'apprezzamento. Sarebbe bello andare a lavorare lì dentro, purtroppo sia la Bosch che l'AEG sono molto lontani da dove sto io, almeno per gli elettrodomestici
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piepe ![]() Newbie ![]() registrato: 09 Feb 2020 Stato: Offline Points: 34 |
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ottima recensione, alla fine dai commenti sembra che aeg/electrlux vadano bene ma dal punto di vista strutturale preferisci siemens. se dovessi comrpare un piano cosa compreresti tra i due brandi? poi comandi separati come aego quelli di siemens?
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Tyco ![]() Moderator Group ![]() registrato: 30 Giu 2014 zona: Germania Stato: Offline Points: 3184 |
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Dipende. I Bosch/Siemens senza bordo in metallo hanno un fissaggio
del vetro simile agli AEG/Electrolux. I Bosch/Siemens con bordo in
metallo attuali non so come sono fatti.
Fra i due
grandi nomi, più che in base alla marca sceglierei in base al tipo
di piastre che mi servono e ai comandi. Come qualità complessiva sono sullo stesso piano.
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piepe ![]() Newbie ![]() registrato: 09 Feb 2020 Stato: Offline Points: 34 |
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perchè tra aeg ed electrolux ci sono ben 200 euro di differenza?
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Tyco ![]() Moderator Group ![]() registrato: 30 Giu 2014 zona: Germania Stato: Offline Points: 3184 |
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I piani a induzione Electrolux sono tutti di
produzione AEG. In
Italia l'Electrolux vende con entrambi i marchi, e l'AEG è quello di fascia alta. In Germania, dove c'è
solo il marchio AEG, i piani AEG costano come gli Electrolux in
Italia. Quindi in Italia se c'è un gemello Electrolux conviene
sempre comprare quello, non l'AEG. Non c'è nessuna differenza
interna come qualità .
Molti AEG però non hanno il limitatore.
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